Si narra che il Birmano discenda da un’antica popolazione di gatti sacri ospitati in un tempio Khmer di Myanmar (ex Birmania).
Durante un assalto di questo tempio, il gran sacerdote, stava in meditazione davanti alla statua della dea insieme al suo gatto bianco Sinh, venne mortalmente ferito ed il suo fedele gatto Birmano si accucciò sopra di lui rivolgendo lo sguardo alla dea; avvenne una trasformazione: il suo mantello divenne dorato e gli occhi blu zaffiro, quando si voltò verso la porta del tempio le sue zampe, il muso e le orecchie si tinsero di colore scuro della terra, ad eccezione delle zampe ancora appoggiate sul padrone morente le quali rimasero bianche candide in segno di purezza.
Guidati dallo sguardo del gatto rivolto alle pesanti porte di bronzo del tempio, i monaci si precipitarono a chiuderle, salvandosi così dal saccheggio e dalla distruzione. Sinh non abbandonò il suo padrone, e morì sette giorni dopo di lui. Quando i monaci si riunirono per eleggere il nuovo successore del Gran sacerdote videro accorrere tutti i gatti del tempio,e tutti avevano subito la stessa trasformazione....
Da ciò deriva il nome della razza, Gatto Sacro di Birmania.
I primi esemplari Birmani comparsi in Europa e più precisamente in Francia nel 1918, furono un maschio e una femmina arrivati direttamente dai monaci Kittahs che inviarono due dei preziosi e rari gatti Birmani,ad una coppia francese, da loro stessi allevati e ritenuti sacri. Il maschio morì durante il viaggio, mentre la femmina, partita dal tempio già gravida partorì a Nizza la sua cucciolata, da cui ebbe origine l'intera razza. Dopo l'ultima guerra mondiale la razza fu vicina all'estinzione, in tutto il mondo rimasero solo due coppie, e da queste si partì per ottenere il riconoscimento ufficiale della razza, ottenuto nel 1966.
LE origini e la provenienza dei Sacri di Birmania sono avvolte nel mistero, con diverse storie che raccontano la loro nascita e diffusione globale. Una di queste narrazioni suggerisce che il primo esemplare noto fosse una femmina di nome Poupée de Madalpour, presentata a una mostra felina nel 1920, dove la sua bellezza incantò tutti.
Alcuni resoconti non ufficiali affermano che Poupée de Madalpour nacque da una coppia di gatti Sacri di Birmania acquistati a caro prezzo dai monaci Kittas da Madame Thadde-Hadish. Durante il viaggio verso la Francia, il maschio, Madalpour, morì, ma fortunatamente la femmina era incinta e partorì Poupée de Madalpour, in onore del maschio defunto.
Un'altra storia racconta che i Sacri di Birmania furono sottratti da un servitore infedele dal tempio indocinese di Lau-Tsun e venduti a Vanderbilt, un miliardario americano. A quel tempo, i gatti birmani erano considerati sacri e non potevano lasciare il tempio.
Un racconto più leggendario sostiene che i Sacri di Birmania discendano dai gatti dei templi birmani, in particolare dalla gatta Sita, portata incinta in Francia nel 1919 da August Pavie e suo marito Gordon Russel
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